La Street Photography, o in italiano fotografia di strada, è una branca della fotografia che vuole documentare la vita quotidiana vista dall’occhio, e dalla sua sensibilità, del fotografo. Chiariamo che il termine “street” (strada) intende un luogo generico dove ci sia attività umana, quindi non ci deve essere necessariamente la presenza di una strada.

La Street Photography esiste da molto tempo da quando le fotocamere e le apparecchiature fotografiche sono diventate tanto piccole da essere portatibili e manegevoli. Poi il digitale ha reso ancora di più abbordabile e alla portata di tutti questo tipo di fotografia. Si pensi anche all’uso di un “semplice” smartphone con cui si può essere “quasi invisibili” e avere delle inquadrature particolari.

In base alla mia esperienza la cosa più complicata che si incontra, in questo tipo di fotografia, è il non volere essere visti. Si cerca di nascondersi e si diventa molto timidi avendo paura che qualcuno, guardandoci, si possa innervossire. Poi si passa a cercare inquadrature atipiche con la fotocamera in mano mentre si passaggia scattando senza guardare nel mirino per evitare di essere visti nel momento di scatto.

I fotografi più importanti di questo tipo di fotografia sono di solito dei reporter giornalisti che vanno oltre la fotografia cercando di evidenziare i tratti sociali di un popolo o di un posto. Cito quelli più famosi: Henri Cartier – Bresson, Elliott Erwitt, Robert Doisneau, Caio Mario Garrubba, Brassai, William Klein, Martin Parr, Alex Webb, Josef Koudelka, Robert Frank, Bruce Gilden, Diane Arbus, Lee Friedlander.

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Enri Cartier-Bresson – Scanno – Abbruzzo (primi anni ’50)

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