Willard Van Dyke è stato un influente fotografo, regista e curatore americano. Nato il 5 Dicembre 1906 a Denver (Colorado) muore a Jackson (Tennessee) il 23 Gennaio 1986.
Alla fine degli anni ’20, Willard Van Dyke, inizia la sua carriera nella fotografia.
Le sue influenze fotografiche sono state sul lavoro di Edward Weston. Insieme al Edward Weston, Ansel Adams, Imogen Cunningham, John Paul Edwards, Consuelo Kanaga, Sonya Noskowiak e Henry Swift, nel 1932, fondano il famoso gruppo f/64. Il gruppo sosteneva la fotografia “pura”, sottolineando la chiarezza e la precisione, rifiutando il pittorialismo (effetti artistici e la ricerca dello sfuocato artistico in fotografia) che era popolare all’epoca.
Alla fine degli anni ’30, Willard Van Dyke passò dalla fotografia al cinema. Il suo lavoro come regista è stato caratterizzato da una forte coscienza sociale e da un impegno a documentare l’esperienza americana. Uno dei suoi film più importanti è “The City” (1939), che ha co-diretto con Ralph Steiner. Il film, con una sceneggiatura di Lewis Mumford, è stato un lavoro fondamentale nel movimento documentario americano e ha evidenziato questioni di urbanizzazione e la necessità di comunità pianificate.
Negli anni ’50, Van Dyke si trasferì in televisione, dirigendo documentari e programmi educativi.
In seguito divenne direttore del Dipartimento di Cinema al Museum of Modern Art (MoMA) di New York dal 1965 al 1974. Durante il suo mandato al MoMA, Van Dyke è stato determinante nell’espansione della collezione di film del museo e nella promozione dello studio e dell’apprezzamento del cinema come forma d’arte.
L’eredità di Willard Van Dyke è sfaccettata. Come fotografo, è stato una figura chiave nello sviluppo della fotografia modernista. Come regista, ha prodotto importanti documentari che affrontavano questioni sociali critiche del suo tempo. Il suo lavoro di curatore ed educatore ha ulteriormente consolidato il suo impatto sia sulla fotografia che sul cinema.
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