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UNITED STATES - CIRCA 1952: LIFE photographer Philippe Halsman poised w. camera in serious portrait. (Photo by Yale Joel/The LIFE Picture Collection via Getty Images)

William Vandivert

William Vandivert nato a Evamston (Illinois) il 16 Agosto 1912 e morto il 1° Dicembre 1989.
Tra il 1928 e il 1939 studia chimica al Beloit College nel Wisconsin poi nel 1930 studia fotografia all’Art Institute di Chicago fino al 1935.


La rivista Life lo assume nel suo team nel 1938.
William Vandivert è stato uno dei pochi fotografi a lavorare prima della Seconda Guerra Mondiale con pellicole a colori, lui preferiva la Kodachrome. A Parigi, nell’estate del 1939, fa un reportage fotografico a colori e poi nel 1940 fotografa (sempre a colori) il Blitz di Londra.


Viaggia in India, per la rivista Life, nel 1943 per documentare la straziante Carestia del Bengala. In questo terribile contesto scatta fotografie molto crude come: una donna anziana che muore lungo la strada, un uomo a petto nudo tanto magro da vedere le ossa, la pulizia dei cadaveri per strada e la loro cremazione all’aria aperta. Da questo atroce reportage nasce una mostra nel 1955, curata da Edward Steichen, al MoMa di New York.


Durante la Seconda Guerra Mondiale è testimone alla scoperta del campo di concentramento di Gardelegen dove scatta molte foto con i resti di centinaia prigionieri politici rinchiusi in un magazzino e le guardie tedesche gli hanno dato fuoco. Le truppe alleate scoprono questa atrocità due giorni dopo, alcune foto mostrano i cadaveri ancora fumanti.


Nel 1945, William Vandivert, fu il primo fotoreporter occidentale a fotografare le rovine della città e il bunker di Adolf Hitler. Queste foto furono poi pubblicate sul numero di Luglio della rivista Life.


Lascia il team di Life nel 1946. William Vandivert, nel 1947, aiuta a fondare la agenzia Magnum Photos insieme a Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Maria Eisner.
L’anno dopo Vandivert lascia la Magnum Photos per dedicarsi alla fotografia come freelance pubblicando molti reportage per la rivista Fortune. Si dedica successivamente anche alla fotografia naturalistica pubblicando diversi libri tra il 1960 e il 1982.

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